Casa Passiva: 7 falsi miti

Quali sono i falsi miti delle Passivhaus?

Ci sono una gran quantità di falsi miti e di bufale intorno alle Passivhaus e in questo articolo vogliamo spiegarti in modo definitivo cosa è vero e cosa no.

Al giorno d’oggi, la Casa Passiva rappresenta la massima espressione del comfort abitativo e dell’efficienza energetica nelle costruzioni moderne.

Nonostante sia uno standard energetico collaudato e consolidato, con migliaia di edifici realizzati in tutto il Mondo, in Italia trova ancora una certa opposizione, soprattutto da parte di tecnici ed imprese ancora troppo abituati a costruire in maniera tradizionale e riluttanti a tutto ciò che rappresenta innovazione e cambiamento.

Insomma, pochi tecnici e poche imprese conoscono a fondo le case passive, e così nascono fraintendimenti, pregiudizi e critiche infondate: i cosiddetti Falsi Miti delle Case Passive.

Un assaggio? Eccolo qui:

  1. Le Case Passive sono architettonicamente brutte e tutte uguali tra loro;
  2. Le Case Passive in Pianura Padana e in Italia non funzionano;
  3. Le Case Passive non si scaldano con il sole;
  4. Nelle Case Passive non si possono aprire le finestre;
  5. La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) è troppo complicata e rumorosa;
  6. Le Case Passive raddoppiano i costi di costruzione;
  7. Gli edifici esistenti non si possono trasformare in Case Passive.

Se hai sentito queste frasi, oppure hai qualche lecito dubbio sulle Passivhaus, allora sei nel posto giusto. Nelle prossime righe ti racconteremo tutto quello che devi sapere sui falsi miti delle Passivhaus, punto per punto.

Passivhaus edifici brutti e tutti con la stessa forma? Falso?

Nel mondo esistono migliaia di edifici realizzati secondo lo standard Passivhaus, e non sono solo residenze ma anche asili, scuole, palestre, uffici, negozi, hotel, ospedali, case di riposo e chiese.

In Italia esistono circa un centinaio di Case Passive, e sono tutte molto diverse tra loro.

Se progetti edifici semplici e compatti (quindi caratterizzati da un favorevole rapporto superficie/volume), raggiungi con più facilità lo standard Passivhaus (e abbassi il costo di costruzione).

Questo però non c’entra nulla con la qualità estetica. Il progettista resta libero di dare l’immagine che vuole all’edificio, perché l’importante è raggiungere i requisiti prestazionali definiti dallo standard Passivhaus.

Per riassumere: la Passivhaus può essere proprio come la desideri, l’unica differenza rispetto ad una casa tradizionale è che funziona davvero ed è più salubre ed efficiente.

Le Case Passive non funzionano in Pianura Padana, perché
c’è sempre molta umidità e poco sole in inverno? Falso

Oggi le Case Passive vengono costruite in tutto il mondo, dai climi artici a quelli tropicali, sia in zone rurali che nei centri urbani delle grandi metropoli.

In fase di progettazione dell’edificio, i progettisti tengono conto dei dati climatici specifici della località dove verrà costruito il fabbricato, anche attraverso l’utilizzo di software dedicati.

Questi dati climatici vengono poi inseriti all’interno di un programma specifico per la modellazione energetica delle case passive (si chiama PHPP, Passivhaus Planning Package).

In questo modo il progettista può dimensionare e verificare tutto quanto, per esempio:

  • isolamento termico invernale;
  • ombreggiamenti estivi;
  • dimensione e posizione delle aperture;
  • caratteristiche tecniche della tua casa.

Per riassumere, un progettista Passivhaus conforma la tua casa alle caratteristiche climatiche del luogo e ottimizza il comportamento dell’edificio in tutte le stagioni, e ti garantisce il massimo comfort all’interno della casa.

La Casa Passiva non si scalda con il sole. Falso

Le case passive:

  • riducono al massimo le dispersioni di energia termica;
  • in inverno conservano in modo molto efficiente il calore interno, che proviene in gran parte dall’irraggiamento solare ed in parte anche dagli occupanti e dagli elettrodomestici.

Il termine “passivo” non vuol dire che la casa non è dotata di nessun tipo di impianto attivo di riscaldamento/raffrescamento.

Il termine “passivo” significa che riduciamo al minimo le dispersioni e sfruttiamo in pieno tutti gli apporti gratuiti. Possiamo quindi fare a meno di un impianto di tipo tradizionale perché sostituito da soluzioni alternative, generalmente integrate nell’impianto di Ventilazione Meccanica Controllata e dalle potenze estremamente ridotte.

Questo vuol dire:

  • minori spese iniziali per l’installazione degli impianti;
  • costi di gestione irrisori (meno di 1€ al giorno);
  • facilità di gestione e regolazione dell’impianto;
  • oneri di manutenzione minimizzati.

Naturalmente le caratteristiche tecniche della Casa Passiva, oltre ad isolare bene dal freddo in inverno, aiutano l’abitazione anche a tenere “fuori” il caldo in estate.

Vuoi conoscere nel dettaglio come funziona una casa passiva? Clicca sul nostro articolo Casa passiva, caratteristiche e benefici.

In una Casa Passiva non è possibile aprire gli infissi. Falso

In una casa passiva puoi aprire le finestre tutte le volte che vuoi, proprio come in un qualsiasi altro edificio.

Aprire le finestre è possibile ma non è più necessario: l’impianto di Ventilazione Meccanica Controllata ti assicura che l’aria venga costantemente estratta dagli ambienti di servizio come bagni, cucina, ripostigli e disimpegni, mentre contemporaneamente viene immessa aria proveniente.

L’aria estratta cede il suo calore all’aria immessa attraverso uno scambiatore di calore a flusso incrociato ad alta efficienza, che così migliora le prestazioni energetiche dell’edificio riducendo al minimo le perdite di calore dovute all’aerazione. E in estate? Ovviamente, in estate il sistema di recupero energetico funziona al contrario.

Infine l’impianto di Ventilazione Meccanica Controllata (poiché è dotato di appositi filtri) permette di filtrare l’aria proveniente dall’esterno, e di mantenere basse le concentrazioni di Co2 e di Composti Organici Volatili, migliorando notevolmente la qualità dell’aria che respirerete all’interno della vostra casa: in inverno resteranno fuori le polveri sottili (PM10 e PM2,5), in primavera ed autunno pollini ed allergeni, e durante tutto l’anno dovrete spolverare molto meno!

Qui un approfondimento sulla qualità dell’aria nelle case passive.

Ricorda una cosa: se è vero che un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata può essere installato in qualsiasi tipo di casa (anche non Passiva), la sua efficacia di recupero energetico e filtrazione viene totalmente vanificata se non è accompagnata da un sufficiente livello di tenuta all’aria dell’involucro edilizio (i produttori di VMC consigliano un valore n50≤1,5). La tenuta all’aria è uno dei pilastri della costruzione Passivhaus (obbligatorio un valore n50≤0,6).

La Ventilazione Meccanica Controllata è troppo complicata
e rumorosa. Falso

La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) è semplice sia nell’utilizzo sia nella manutenzione.

È possibile svolgere in autonomia la normale manutenzione:

  • pulizia o sostituzione dei filtri macchina;
  • pulizia e sostituzione dei filtri ambiente.

La manutenzione costante dell’impianto fa sì che il funzionamento rimanga efficiente e igienico nel tempo.

Un impianto di VMC progettato e installato correttamente non provoca correnti d’aria né rumore.

L’installazione deve concludersi con le operazioni di bilanciamento dell’impianto, con cui se ne verifica la regolazione e soprattutto la corretta distribuzione dei flussi d’aria immessi ed aspirati dalle bocchette, nel rispetto dei valori previsti dal progetto.

Spesso questa procedura di bilanciamento non viene effettuata, potendo generare problematiche di rumorosità dell’impianto e non garantendo il corretto funzionamento dell’impianto stesso e la corretta distribuzione dell’aria all’interno dell’edificio.

Le Case Passive costano il doppio delle case tradizionali? Falso.

Vuoi sapere quanto costano? Meno di quello che credi.
Trovi tutte le informazioni nel nostro articolo “Quanto costa una Casa Passiva? “.

Una casa esistente non può essere trasformata in una
Casa Passiva. Falso

Certo, se vuoi ristrutturare un edificio esistente e portarlo allo standard Passivhaus, sicuramente incontrerai più difficoltà rispetto ad una nuova costruzione, ma non devi preoccuparti più di tanto.

Quali sono gli aspetti da tenere sotto controllo?

  • La forma e l’orientamento di un edificio esistente non sono modificabili e questo può influire molto sul risultato;
  • La difficolta nell’eliminare i ponti termici;
  • La difficoltà nel coibentare correttamente tutte le superfici disperdenti (per esempio l’isolamento del pavimento contro terra);
  • I limiti imposti dalle altezze dei vani esistenti per l’installazione degli isolamenti termici e degli impianti.

Per questo motivo il Passivhaus Institut ha elaborato dei requisiti specifici per la certificazione degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti, leggermente più permissivi rispetto a quelli applicati agli edifici di nuova costruzione e raccolti nel protocollo EnerPhit.

In conclusione, ricorda che per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti sono disponibili gli incentivi fiscali, tra i quali il cosiddetto Ecobonus, che permette un recupero fiscale fino al 65% della spesa, da ripartire in 10 anni.

Claudio Cotugno